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La sicurezza al centro della mobilità del futuro

Rendere le strade più sicure è una sfida sempre nuova: l’evoluzione tecnologica, i cambiamenti legislativi e i mutamenti culturali trasformano costantemente il campo in cui si gioca questa importante partita.

Rendere la viabilità più sicura è un obiettivo fondamentale per le maggiori istituzioni internazionali. Un traguardo complesso, che non può essere raggiunto senza il contributo di soluzioni tecnologiche innovative che aiutino ad affrontare le sfide di una mobilità in costante cambiamento.

Gli incidenti su strada hanno un costo umano inestimabile, oltre che un impatto economico per la società, che arriva, nei casi più rilevanti, a rappresentare un punto percentuale di Pil.

Un problema importante combattuto con sanzioni e campagne di sensibilizzazione, ma che può trovare risposte sempre più efficaci con l’utilizzo di sistemi digitali integrati, in grado di rendere più efficienti la gestione del traffico, il monitoraggio e la manutenzione delle infrastrutture. Aspetti essenziali per una mobilità sicura.


Un obiettivo comune

L’importanza del tema è riconosciuta prima di tutto dalle istituzioni. La sicurezza stradale è stata inserita all’interno dell’Agenda 2030 dell’Onu, mentre l’Unione europea ha avviato l’ambizioso progetto “Vision Zero”, con l’obiettivo di azzerare decessi e feriti gravi sulle strade entro il 2050. A medio termine, attraverso il documento “Eu Road Safety Policy Framework 2021-2030”, l’Ue ha chiesto ai suoi Paesi membri di intensificare gli sforzi in questa direzione, prefissandosi di ridurre del 50% entro il 2030 il numero di vittime di gravi incidenti.

La strategia dell’UE per la sicurezza stradale 2021-2030

Nonostante alcuni progressi registrati, rispetto all’anno di riferimento 2019, la strada da percorrere per conseguire gli obiettivi “Vision Zero” appare ancora lunga.

Per dare una spinta maggiore, l’Ue ha quindi deciso di formare un nuovo quadro di governance e di azioni in materia di sicurezza delle infrastrutture e dei veicoli. In particolare, l’ETSC (European Transport Safety Council) ha proposto di:

  • creare otto nuovi Indicatori Chiave di Prestazione (KPI) per la sicurezza stradale, da adattare ai progressi dei diversi Stati membri;
  • istituire un’Agenzia Europea per la Sicurezza Stradale;
  • sviluppare nuovi metodi per il monitoraggio e la valutazione delle strategie nazionali per la sicurezza stradale;
  • regolamentare e supervisionare le indagini indipendenti sugli incidenti stradali;
  • supervisionare l’introduzione sicura dei veicoli automatizzati.

Lo sforzo per migliorare la sicurezza stradale messo in campo dalle istituzioni sembra pagare. Rispetto al 2023, nel 2024 in Europa si è registrato un calo degli incidenti attorno al 3%. In Italia, in particolare, la diminuzione è stata più marcata, complice, forse, il nuovo codice della strada: circa -6% di vittime di infortuni stradali nei primi 3 mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, i margini di miglioramento sono ancora ampi. Diverse realtà sono attive nel progettare soluzioni innovative per rendere la mobilità più semplice, le città più smart e le infrastrutture più sicure e sostenibili.

Gli attori del settore – gestori delle infrastrutture in primis – sono chiamati a fare sinergia fra loro, affrontando la sfida di una mobilità sempre più interconnessa e in continuo cambiamento e sfruttando le soluzioni messe a disposizione dalla più avanzata tecnologia. Raccolta ed elaborazione di dati, monitoraggio in tempo reale del traffico e delle infrastrutture, software di analisi e incoraggianti sperimentazioni – come quella che riguarda le telecamere termiche a infrarossi – rappresentano infatti una via privilegiata per creare un sistema più sicuro, a tutela di tutti.

A questo proposito, nel Piano nazionale sicurezza stradale 2030 si promuove il finanziamento di sperimentazioni tecnologiche. Non vanno poi dimenticate le prospettive offerte dall’Internet of Things (IoT) e dall’intelligenza artificiale, che permettono di intervenire in maniera sempre più proattiva nel prevenire gli incidenti. Queste tecnologie trovano un’applicazione di alto valore, in particolar modo nel monitoraggio dei mezzi pesanti e del trasporto di merci pericolose, come anche nella gestione del ciclo di vita delle infrastrutture, come ponti e pavimentazioni stradali. Tra le più recenti innovazioni ci sono poi quelle che riguardano la digitalizzazione delle reti autostradali a supporto dello sviluppo della guida autonoma, che promette di trasformare la sicurezza in modo radicale grazie ai sistemi di comunicazione veicolo-to-everything (V2X). Grazie all’evoluzione delle soluzioni di Cooperative Intelligent Transport Systems, i veicoli vengono messi in grado di scambiare dati in tempo reale con l’infrastruttura stradale e con altri mezzi, informandosi reciprocamente degli eventi lungo il percorso. Secondo gli esperti, la comunicazione V2X in futuro potrebbe prevenire oltre il 70% degli incidenti stradali.

Le innovazioni tecnologiche rappresentano dunque una via privilegiata per creare una mobilità più sicura, a tutela di tutti.