TREND > VIABILITA’ SICURA

Strade più sicure con i Cooperative – Intelligent Transport Systems (C – ITS) 

Sistemi innovativi mettono in comunicazione veicoli e infrastruttura, attuando un controllo attivo e intelligente del trasporto merci pericolose.  

Il trasporto di merci, essenziale per l’economia globale, comprende anche il movimento di materiali pericolosi che possono compromettere sicurezza, ambiente e salute umana.  Sostanze come carburanti e solventi industriali – infiammabili, tossici e corrosivi – sono potenzialmente pericolose e potrebbero aggravare gli effetti di eventuali incidenti, amplificandoli oltre l’area immediatamente coinvolta, con ricadute gravi su infrastrutture, ambiente e mobilità. Gestire incidenti nei quali sono coinvolte merci pericolose comporta inoltre tempi di intervento prolungati e costi elevati: per mitigare i rischi e garantire la sicurezza occorre dunque introdurre normative rigorose e tecnologie avanzate.

Figura 1: Targa arancione per l’identificazione della merce pericolosa tramite codice Kemler (sopra) e ONU (sotto). 

Al fine di garantire la sicurezza di persone, beni e ambiente, a livello internazionale il trasporto di merci pericolose è regolamentato da alcune raccomandazioni ONU e dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (IAEA). Principale riferimento normativo è l’“Orange Book”, dove sono inseriti i criteri stabiliti per contenitori, tipologia di merci, sicurezza dei veicoli e formazione del personale.

In questo testo di riferimento, tuttavia, non viene presa in considerazione l’interazione tra veicolo, infrastruttura e ambiente, e ciò rende la gestione sistemica del rischio in aree sensibili piuttosto complessa. In Italia, la normativa si basa su una rete di leggi e direttive europee che recepiscono e aggiornano periodicamente l’ADR (Accord européen relatif au transport international des marchandises Dangereuses par Route), regolando il trasporto anche in ambito nazionale. Di particolare rilevanza sono la direttiva 2008/68/CE, che disciplina il trasporto terrestre di merci pericolose, e la norma ISO 39001, che promuove la gestione della sicurezza stradale.

Per risolvere il problema della mitigazione del rischio nel trasporto di merci pericolose, possono essere considerate nuove tecnologie in grado di abilitare un continuo ed efficace scambio di informazioni tra veicoli e infrastruttura stradale, erogando servizi a beneficio della sicurezza.

Analisi dati e individuazione delle problematiche 

Per valutare i rischi legati al trasporto di merci pericolose, Movyon ha condotto un’analisi preliminare che valuta i dati rilevabili dal sistema di monitoraggio con lettura OCR (riconoscimento ottico dei caratteri). Il sistema rileva le targhe arancioni dei container con merci pericolose (Figura 1) tramite telecamere installate su portali autostradali, situati in corrispondenza di punti critici – come l’ingresso e l’uscita delle gallerie. È così possibile mappare i transiti e stimare l’esposizione al rischio. L’analisi dei dati ha permesso di rilevare un aspetto particolarmente critico: in un solo anno, oltre 2.000 veicoli che trasportano merci pericolose hanno attraversato una stessa galleria autostradale a meno di 10 secondi l’uno dall’altro, a una distanza inferiore ai 250 metri. In alcuni casi, i veicoli procedevano addirittura in fila indiana, con poca distanza.

Sebbene questi numeri possano sembrare contenuti rispetto al traffico complessivo – e nonostante i mezzi rispettassero formalmente la distanza minima prevista dal Codice della Strada – il rischio potenziale resta elevato. In caso di incidente, infatti, la prossimità tra veicoli pericolosi può trasformare un evento circoscritto in un disastro a catena, con gravi conseguenze per la sicurezza di persone, infrastrutture e ambiente.In questo contesto, è utile considerare un sistema in grado di innalzare i livelli di sicurezza del trasporto merci pericolose non soltanto monitorando il transito dei veicoli, ma anche fornendo agli operatori stradali una maggiore consapevolezza in tempo reale in merito alla presenza e al comportamento di mezzi potenzialmente a rischio. La visibilità dell’operatore stradale resta infatti confinata a sezioni di controllo e lascia scoperta gran parte della rete.

Più sicurezza nel trasporto merci pericolose 

I sistemi di trasporto intelligenti cooperativi (C-ITS) si mostrano come la risposta più efficace alle sfide legate al trasporto delle merci pericolose. Grazie alla capacità di mettere in comunicazione diretta veicoli e infrastruttura stradale, i C-ITS consentono di trasformare radicalmente l’approccio alla gestione del rischio, che non consiste più in una sorveglianza passiva, bensì in un controllo attivo e intelligente. In questo ambito, la gestione dinamica del distanziamento tra gli automezzi, tiene conto del contesto – gallerie, traffico intenso, condizioni meteo sfavorevoli – e si adatta di conseguenza.

Il cambio di paradigma permette agli operatori stradali di intervenire in tempo reale, monitorare i flussi critici e prevenire situazioni potenzialmente pericolose. In definitiva, i C-ITS possono aprire la strada a una mobilità più sicura, sostenibile e tecnologicamente avanzata.

Un progetto condiviso con IVECO ha portato allo sviluppo di un “Proof of Concept”, dotando i veicoli della tecnologia necessaria per comunicare in tempo reale con l’infrastruttura, abilitando la comunicazione V2I (Vehicle-to-Infrastructure) e un monitoraggio avanzato dei transiti di merci pericolose. Nel dettaglio, la comunicazione tra i veicoli e l’infrastruttura stradale si basa sullo standard dei Cooperative Awareness Messages (CAM).  Ai messaggi scambiati, i veicoli possono aggiungere nuovi campi specifici, come il codice Kemler, il numero ONU e la quantità di sostanze trasportate inseribili direttamente dal driver prima di partire grazie ad apposite Human Machine Interface (HMI) del veicolo o di una applicazione smartphone. Le informazioni aggiuntive permettono di tracciare in modo dettagliato la natura del carico, fornendo un quadro completo e in tempo reale al gestore della rete autostradale.

Ricerca & Sviluppo

Collaboriamo con startup, centri di ricerca e università, in Italia e all’estero, per sviluppare soluzioni che migliorano i processi operativi e introducono nuove funzionalità, rendendo la mobilità più efficiente, sicura e sostenibile. Come polo tecnologico del Gruppo Autostrade per l’Italia, investiamo in ricerca e sviluppo con un approccio flessibile, trasformando le tecnologie emergenti in applicazioni concrete per infrastrutture stradali e urbane.